Schubert, sinfonia n. 8, l’Incompiuta…

L’intercalare è una parola o un’espressione che senza che ce ne sia un reale motivo, si ha l’abitudine di ripetere spesso nel discorso. Una specie di tic…
Ecco, io ora farò così. Nel racconto del Campionato Nazionale U16, userò continuamente “ve facesse ‘na faccia ′e schiaffi”, in relazione al cammino e al risultato della squadra CCNA U16 A…
Col sorriso, bonariamente, in senso figurato, con leggerezza, e soprattutto applaudendo all’impegno, alla serietà e al risultato conquistato…
Da sinistra verso destra, Fabio Della Ragione, Davide De Marco, Fabrizia Illiano, Simone Scamardella, Gennaro Carannante, Matteo Del Sorbo e Simone Botte… e Valerio Illiano che è in foto sul podio…
Fantastici! Ma… Ve facesse ‘na faccia ′e schiaffi!
Passiamo ai fatti. Così ci capiamo.
Il Campionato Nazionale U16, giocato nelle acque del lago di Bacoli, ha visto impegnate 10 squadre, due delle quali col marchio CCNA. Divise in due gironi da cinque.
In ciascuno dopo aver affrontato le altre pretendenti, e quindi aver giocato quattro incontri, si determina la classifica. Le prime due accedono alle semifinali.
L’obiettivo contrattuale minimo per la squadra A.
Che ovviamente la “A” ha raggiunto senza esitazioni e con un cammino netto e impressionante.
Polisportiva Catania, Posillipo, Arenzano, Cus Catania… affondate tutte in sequenza.
33 gol segnati, soli 3 subiti.
Due partite (tre se includiamo la finale per il podio!) lasciando a zero la squadra avversaria, clean sheet, rete inviolata.
Il primo gol lo subiamo solamente nella terza partita del girone e dopo averne insaccati complessivamente 20.
Insomma, per non tirarla troppo per le lunghe, ci siamo stati solo noi in acqua.
Superiori a tutti per distacco abissale!
I nostri sono l’upgrade della squadra campione d’Italia U14. Si sono già cimentati perfino nel più impegnativo campionato U18, naturalmente qualificandosi per le fasi finali!
E perciò ve facesse ‘na faccia ′e schiaffi!
Semifinale contro lo Jomar Catania… secondi nell’altro girone.
Hanno dovuto faticare meno di noi perché Firenze non è pervenuta e non ha giocato e dunque 7 dei 34 gol accreditati ai ragazzi siciliani, sono assegnati a tavolino. Questi, non lo scopriamo ora, ci sanno fare. La scuola è quella catanese, uno dei ragazzi gioca anche nell’altro campo montato nel lago, in serie A!

Che sia la sola partita che conta lo sappiamo. Solo ora in semifinale affrontiamo una squadra, una di quelle vere. E quando il gioco si fa duro, tutto quanto prima riusciva, non viene altrettanto facile.
Ma l’impostiamo come se avessimo la coperta corta. Decidiamo che ci dobbiamo impegnare a limitare il loro giocatore più importante, e in realtà ci riusciamo pure. Ma non siamo noi… lasciamo a loro il pallino del gioco, ci snaturiamo fino a chiudere il primo tempo sotto per 3-1.
Non c’è traccia di CCNA U16 e di Paolo Messina, il ragazzo prodigio catanese…
La ripresa però è tutt’altra musica.
Li aggrediamo “tarantolati” come se non ci fosse un domani. Gli saltiamo addosso ad ogni palla in loro possesso. E con questa tattica dispendiosa ma efficace, prima accorciamo le distanze e poi a ruota, sulla ripresa del gioco, riconquistiamo immediatamente la sfera e pareggiamo. Se riuscissimo a mantenere l’abbrivio… “Se”… Ma i se non fanno storia.
E anche questa insolita e furibonda aggressività, non è proprio il nostro DNA. Ci ha entusiasmato e ci ha consentito di riagguantare la partita. Ma anche così, scopriamo che stiamo giocando sempre con la stessa coperta corta. E lasciamo qualcosa allo Jomar… o qualcuno… libero… che la mette dentro e li riporta in vantaggio. 4-3. Purtroppo definitivamente. Mancherebbe ancora qualche minuto, ma tra la loro “melina” e il nostro non essere più né carne e né pesce, il tempo scorre via veloce e senza “costrutto”.
La finale per il podio, dopo aver asciugato qualche “luccicone”, recuperato i musi lunghi ed afflitti del post semifinale, è l’ennesima formalità per i nostri ragazzi. Inceneriamo ancora una volta i liguri dell’Arenzano, vinciamo la medaglia e saltiamo sul podio.
Con 5 vittorie su 6 partite…
Lo Jomar arriva all’argento, cede al Katana, è su di un gradino più alto di noi… e ne ha perse due…
Ve facesse ‘na faccia ′e schiaffi!

Questi invece sono l’altra U16, il CCNA U16 B…
5 contati…
Francesco Guardascione, Sabatino Lauropoli, Marco Carannante, Giò Mollo e Gaia Vivenzo…
Nessuno ha chiesto loro niente, prestazioni o risultati. Ma in quanto ad impegno, spirito di squadra e forza di volontà, meriterebbero il podio senza discussioni.
Nel frattempo chiudono il campionato al settimo posto.
A parte la vittoria “amministrativa” con Firenze, impattano sul 5 pari coi cagliaritani dell’Ichnusa e vincono la finalina con la Polisportiva Catania per 5-1.
Al “nostro” Jomar ne infilano 5… che quando giochi con la testa libera da preconcetti, magari ne becchi 14, ma qualche soddisfazione te la togli. Tempo al tempo…

Ed infine eccoci sul podio!
Dove ci piace essere.
E dove siamo abbastanza spesso. Lo possiamo dire?
Certo un po’ stride quel gradino.
Quando i ragazzi hanno giocato come sanno, seppur contro avversari a cui sono decisamente superiori, hanno mostrato qualità rare e preziose. Riscontrabili solo in altre categorie.
E se le continueranno a coltivare con impegno e costanza…
E questo ci porta al titolo del racconto di questo gustoso weekend.
Per ora la sensazione che i ragazzi ci consegnano è qualcosa del tipo “uocchie chine e mane vacante”.
Come di una promessa fatta e mancata.
Come se fossero “incompiuti”.
Proprio come la sinfonia.
Che comunque a fine esecuzione, incompiuta o meno, merita 20 minuti ininterrotti di applausi!
Lo stesso che meritano questi ragazzi.
Venti minuti ininterrotti di applausi!
… E ‘na faccia ′e schiaffi!

Gino Illiano

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