Maradona e Pelé, Messi e CR7, Coppi e Bartali, Nadal e Federer, Senna e Prost, Brasile e Argentina, Italia e Germania, CCNA e JOMAR…

CCNA Campione d’Italia U18, 2022.
Domenica 4 settembre è successo tanto, tantissimo.
E ha un valore enorme.
Fondamentale e per certi aspetti, inestimabile. Per tutti i ragazzi e naturalmente per il club.
L’U18 non solo ha vinto la medaglia d’oro, ha portato, anzi ha riportato il titolo nazionale e la coppa a casa, alla Sarparella, ma ancora una volta ci permette di raccontare una storia.
Che è proprio una bella storia.
Di virtù e qualità, di pregi e difetti, di alti e bassi, di paure e di coraggio, di cadute, inciampi e risalite, di fallimenti e di successi.
Che avrebbe di così straordinario?
Me lo direte voi a fine racconto, se questa domanda ha avuto o meno la risposta che merita.

Come sempre, riscaldiamoci. Prima i numeri…
Per vincere il titolo, CCNA U18 le vince tutte!
4 gare nel girone di qualificazione durante l’anno, 4 durante il girone dei playoff, semifinale e finale.
Ognina, Chiavari B, Ichnusa, Arenzano B, Posillipo, Trieste, Jomar Catania B, Torino, Cus Catania, Jomar Catania A.
92 reti realizzate, 15 subite, +77…
Segnano tutti. In classifica marcatori 3 di CCNA tra i primi 5. Solo un cartellino, un verde.
Siamo stati costantemente in vantaggio in 9 gare su 10.
Solo in semifinale col Cus subiamo una rete per primi (e poi gliene rifiliamo 5 di seguito!).
Una superiorità schiacciante. Inclusa la finale scudetto con lo Jomar…
Di una intera stagione, solo di questa gara disponiamo delle immagini video.
Grazie alla disponibilità e all’organizzazione imponente della società catanese.
Non della federazione.

Per raccontare di questa finale, dobbiamo raccontare dello Jomar Catania, l’altra finalista, fare un passo indietro, e dare conto del titolo.
I catanesi hanno “quasi” lo stesso identico score di CCNA U18 2022.
Nei gironi le vincono tutte. Vincono la semifinale. Realizzano 94 reti, ne subiscono 18, +76… Il capocannoniere del torneo è siciliano, collezionano qualche cartellino in più.
Sono i detentori del titolo e lo sono pure da qualche anno.
Una superiorità altrettanto schiacciante.
Esclusa la finale con CCNA ovviamente…
Facciamo il passo indietro.
Nel 2016 CCNA U14 esordiva in canoa a Sabaudia. La maggior parte dei ragazzi della Sarparella praticavano questo sport da appena qualche mese, alcuni anche da meno. Talmente piccoli che il corpetto sfregava sotto il mento ed irritava la pelle. Fu una bella esperienza. Niente di più.
Da quel giorno abbiamo incrociato le pagaie dello Jomar per ben 11 volte…
9 volte in una finale di un campionato nazionale.
2 volte in un girone intermedio…
Per 2 volte abbiamo conquistato il titolo. Nel 2018 a Milano e quest’anno a Cagliari…
Nelle altre, avremmo meritato ma ne sono capitate di ogni tipo. Ogni e troppe.
È tutto scritto… inutile tornarci sopra.
Quello che c’è in mezzo tra queste 2 vittorie però, fa tutta la differenza di questo mondo.
Dice di che pasta sono fatti e plasmati sia il club che i ragazzi.

Quando si vince sembra tutto facile.
Ma c’è vittoria e vittoria.
E sconfitta e sconfitta.
Proviamo a calarci nelle canoe dei nostri ragazzi…
A partire dal duemiladiciotto, come sempre ce l’hanno messa tutta. Ogni volta.
Eppure, anno dopo anno, finale dopo finale, una performance straordinaria dopo l’altra, hanno stretto una valanga di consensi ed applausi ed un pugno di mosche.
Roba da abbattere e stroncare chiunque!
Ma non si sono mai arresi.
Mai!
Sono caduti e si sono rialzati.
Ogni volta.
È facile quando si vince. Trovare energie e motivazioni.
Quando sembra possibile vincere.
È più difficile, molto di più, comprendere la ragione di una sconfitta immeritata e ingiusta.
Quando provi e riprovi in tutti i modi a superare l’ostacolo.
E sai in cuor tuo che lo puoi superare.
Come è pure già successo in passato.
Una volta ci può la rabbia… un’altra la voglia di rivincita… a rimetterti in canoa.
Ma poi…
Poi non accade…
E pensi che mollare sia una possibilità… in fondo ci hai provato, il tuo l’hai fatto.
L’avranno anche pensato.
Qualche volta.
Uscendo dall’acqua, buttando all’aria caschetto, pagaia e paraspruzzi…
Salvo poi rimettersi il corpetto, scendere in acqua ad allenarsi ancora.
È quello che diciamo ai nostri figli, è quello che speriamo facciano in ogni campo della vita, ogni giorno.
Non arrendersi.
È quello che fanno.
Si rimboccano le maniche. Si guardano negli occhi e ripartono.
Sono incredibili.
Sono meravigliosi.
Sono un esempio.
Per noi e per chi li segue.
Per i ragazzini che intraprendono lo sport o per quelli che sono già in scia.
È così che si fa.
E quanto è più forte e organizzato e determinato l’avversario, tanto più gusto e soddisfazione c’è a provarci e se ci si riesce, anche a vincere.
Tanto più assume valore la vittoria di CCNA.

Vale naturalmente anche per i ragazzi siciliani.
Altrettanto incredibili.
Se sono i campioni che sono, acclamati e riconosciuti, lo devono anche ai nostri campioni.
Tutti quanti, da una parte e dall’altra, nel club o in nazionale, sono diventati “il top” perché si sono confrontati “col top”, si sono allenati, sfidati e sono cresciuti assieme, una partita dopo l’altra, un allenamento dopo l’altro, una finale dopo l’altra.
Ecco spiegato il titolo.
Nello sport occorre essere almeno in due per essere considerati “veri campioni”. Se non ci fosse concorrenza, senza avversari, senza alternative, si esce automaticamente ridimensionati.
Per questo, perché ci sono CCNA e JOMAR, per ciascun team le vittorie sono di uno spessore “speciale”!
Il recinto è quello della stima e del rispetto reciproco.
Dentro e fuori dall’acqua.

E ora possiamo passare alla partita…

Questi frame, questi fermo immagine, testimoniano del countdown che scandiva i secondi finali di una partita complessivamente senza troppa storia!
-10… -9… -8…

2-0 in favore di CCNA il primo tempo.
4-1 a metà ripresa.
5-3 risultato finale.
Con una volenterosa ma incompleta e tardiva reazione che porta gli orgogliosi ragazzi siciliani fino al parziale di 4-3…
Ma Alessandro, Big Peppe, Peppe R., Davide e Domenico, una squadra in forma stellare, stavolta ne avevano in abbondanza per tutti… aiutati dai compagni Fabio Della Ragione, Salvatore Di Meo, Mauro Mancino e Fabrizia Illiano, nel corso dei playoff.
4 su 5 dei ragazzi di CCNA di questa indimenticabile finale erano in acqua a Sabaudia…
Tutti quanti i ragazzi di CCNA in finale, hanno giocato le precedenti sfide con il Catania a cui abbiamo accennato in precedenza.
Ecco come nasce e di chi è figlia questa vittoria!
E perché è così importante.

Il nostro più caloroso applauso, meritato, sentito, sincero e doveroso va al Coach.
Andrea Costagliola.
Crede in questi ragazzi, in questo gruppo da sempre.
È un esempio, è un campione, è un leader, è una splendida persona.
Coach Carannante ha seminato.
Coach Costagliola sta brillantemente portando avanti il lavoro.
Sempre, sempre, sempre col sorriso!
Altro applauso a chi ha sofferto dannatamente da casa. Amici, tifosi, parenti…

Ciliegina sulla torta, i playoff nazionali e la federazione.
Una sequela di delusioni, una dopo l’altra.
Ma li avete visti come li abbiamo visti noi i mondiali in Francia?
Certo che si, e lo sappiamo che non sono la stessa cosa!
Ma il prodotto “canoa polo” è “spendibile” sul mercato.
Bisognerebbe valorizzarlo.
Volerlo valorizzare. Puntualmente.
Crederci.
Incomprensibile questo ostinato oscurantismo!
Si metta un tesserato in aggiunta al tavolo tecnico, già obbligatorio!, a riprendere le partite!

Non aggiungo altro perché lo spazio questa volta lo meritano e deve essere solo per i ragazzi.
Per l’enorme gioia che ogni volta ci sanno regalare.
Ogni volta, ma questa con quel sapore che solo una vittoria eccezionale ha dentro di sé.

Gino Illiano

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