Continuavano a chiamarle “casualità”…

Amici, vi chiedo un piccolo sforzo.
Proviamo a resettare la memoria dei tanti articoli precedenti a questo.
Facciamo che non sia mai successo nulla in questi anni.
Che non ci sia mai stata la finale U16 nel 2019 a Roma…
La finale U18 a Salerno nel 2020…
La finale U21 a San Miniato nel 2021…
Semifinale e finale U18 a Roma, stesso anno, 2021…
Facciamo che le immagini, i filmati non esistano.
Cancelliamo i ricordi.
Zero.

Lo chiedo perché altrimenti lo sforzo che facciamo di scrivere e leggere sarà inutile.
Lo sforzo e l’impegno degli U16, della intera squadra CCNA, delle famiglie… tutto vano.
Invece i nostri ragazzi, i nostri straordinari canoisti di CCNA U16, annata 2022, meritano tutta la nostra attenzione, il nostro riconoscimento e i nostri applausi.
Dobbiamo raccontare di un avvincente fine settimana di sport e di successi nelle acque siciliane di Catania, nelle quali alla promessa del podio, CCNA ha corrisposto puntuale coi fatti!

Perché ogni volta, ogni sacrosanta volta, ci crediamo tutti, tutti!
Che si può fare.
Che quella sarà la volta buona.
Che i sacrifici contano. Che gli allenamenti hanno un valore. Che impegnarsi dà un senso ai risultati.
Che si, ok, sarà pure già successo, ma dovranno pure finire la malasorte e le sviste a senso unico.
Che vale la pena fare i quasi 1200 kilometri in furgone, tra andata e ritorno, sotto un sole cocente, per misurarci con i ragazzi e con le squadre avversarie…
Banalità mica così scontata nelle altre categorie, con assenze reiterate ora di una squadra ora di un’altra!
Che il costo e i soldi del biglietto aereo, del soggiorno, del ristorante, del bar… sono santi e benedetti!
Noi ci crediamo!
I nostri figli ci credono, ci hanno sempre creduto. Anche questa volta!

I nostri hanno un nome ed un cognome… i nostri sono Fabio Della Ragione, Matteo Del Sorbo, Marco Carannante, Giovanni Mollo, Agostino Palumbo, Jacopo Scamardella, Simone Botte… ragazzi che si sono fatti un mazzo enorme tra mille difficoltà per tutto l’anno, senza mai tirare dietro la pagaia… come siamo certi, fanno tutti i ragazzi in questo sport così speciale.

A chiusura dei giochi con la classifica definitiva, delle prime 6 squadre, ben 4 fanno parte del girone preliminare (tutte cioè!) in cui CCNA è passata a punteggio pieno.
Tranne lo Jomar Catania (1-2), le abbiamo battute tutte!

Compresi i campioni siracusani dell’Ognina (5-3).
Ci rimettono l’intera posta in gioco Chiavari (5-4), giunto quarto, Ichnusa quinta (4-0), Eur sesta (5-3)…
Senza sminuire nessuno e senza sottrarre meriti a chi ha meriti, si giocano il titolo in finale le due quadre siciliane arrivate seconde nei rispettivi gironi di qualificazione.
L’Ognina, seconda del nostro, liquida il Chiavari prima in classifica dell’altro, che ha rifilato a sua volta 10 gol allo Jomar.
Della qualità dei due gironi, abbiamo così ampiamente detto.
Questo ci porta dopo 14 gol segnati, in semifinale con la seconda squadra dell’altro gruppo, appunto lo Jomar Catania.
A Catania.

Per come abbiamo giocato il girone, e se lo sport fosse matematica, non ci dovrebbe essere partita.
Siamo stati più che brillanti, siamo stati autorevoli, maturi, consapevoli. CCNA U16 ha accelerato quando ne ha percepito il bisogno, ha avuto pazienza quando è stato necessario, ha tenuto in difesa quando le avversarie hanno provato a fare la voce grossa, ha punto in attacco spegnendo le velleità avversarie quando si è presentata l’occasione.
Insomma, applausi, veri, sinceri, meritati, da parte di tutti!
Anche nella difficilissima partita, emotivamente intendo, del podio contro il Chiavari. Forse la più sorprendente, perché in quella è emersa la tempra, l’indole, la generosità dei ragazzi, più che la capacità e la qualità dei canoisti di canoa polo!

La semifinale coi ragazzi siciliani e padroni di casa del Catania, non è stata altrettanto “fluida”.
La posta in gioco, forse. Od anche quel percepirsi leggermente favoriti…
Nessun peccato grave, intendiamoci.
Ma l’intera partita, nei tempi regolamentari, finisce sull’uno pari.
Un gol per tempo per parte.
Nessuno stritola nessuno.
Si va avanti alla ricerca del golden gol.
Primo tempo supplementare, e ancora nulla di fatto.
Possesso di palla per CCNA.
Che ci prova a chiudere i conti.
Ma a parte l’impressione, probabilmente solo da tifosi, che se c’è una squadra che può rompere gli equilibri, quella è CCNA, non è che ci sia un granché da recriminare. Certo tiriamo, pressiamo, teniamo le posizioni, non rischiamo nulla o quasi, ma il buco decisivo, quello non lo indoviniamo.
Men che meno lo Jomar.
Sprechiamo qualche contropiede importante e sarà questo probabilmente il nostro peccato più pesante.
Occorre l’episodio.
Che puntualmente, come un treno in Svizzera, arriva.
Controverso. Acido. E corrosivo.
A metà del secondo supplementare.
E non è un episodio che ci è favorevole.
Che lo diciamo a fare!

Un’azione manovrata e di squadra, ci porta al tiro.
Circolazione di palla, da parte a parte, cerchiamo di allargare le maglie della difesa, di fare spazio in mezzo. Ma la sfera non ne vuole sapere di entrare e finisce dopo una bella respinta, nelle mani dei ragazzi siciliani. Facciamo un po’ di pressing per ritardare la ripartenza e nel frattempo ci riposizioniamo in difesa. È così che si fa.
Lentamente i rossoazzurri si portano nella nostra metà, ma siamo schierati e li aspettiamo.
Il loro numero 1 in possesso di palla scende sulla destra ma viene contrastato dai nostri.
Nella canoa polo, l’azione di inserire la punta della propria canoa sotto quella dell’avversario, concede il vantaggio di pagaiare spostando l’altra canoa lontano dalle posizioni calde dell’area di tiro. Ed è un’azione regolare.

Ma c’è un punto dello stesso regolamento che lascia zero dubbi su quanto successo successivamente…

Questo.

“DISCIPLINA DELLE GARE DI CANOA POLO
(agg. delibera n.033 /22 del 12 febbraio2022)
Art. 3.23 – Contatto di kayak irregolare
Quanto segue definisce il contrasto illecito:
Ogni contatto deliberato di kayak quando il giocatore che contrasta continua la sua azione nel o sopra il paraspruzzi dell’avversario.”
È fallo.
Scolastico.
Si aspetta il fischio.
È evidente che il ragazzo dello Jomar, pur essendo sul paraspruzzi dell’avversario, stia continuando la sua azione.

È fallo!
L’azione andrebbe fermata.
Si sarebbe dovuta fermare.
Non è un falletto invisibile nella confusione di una tonnara sotto porta.
Il secondo canoista difensore di CCNA di conseguenza non avrebbe avuto la necessità di andare ad aiutare il compagno in difficoltà, lasciando a centro area l’avversario in solitaria.
Che riceve la palla e insacca.
Il più ingiusto ed immeritato dei gol.
Un golden gol.
E qui l’arbitro invece fischia.
Fischia.
Chiudendo la pratica!
Come nella finale U16 nel 2019 a Roma…
Come nella finale U18 a Salerno nel 2020…
Come nella U21 a San Miniato nel 2021…
Come nella semifinale e poi finale U18 a Roma, stesso anno, 2021…
Ora anche nella semifinale U16 del 2022 a Catania…

Se questi non sono fatti, ma opinioni, prego chiunque di suffragare la tesi opposta, con altrettanta precisione e puntualità.
Non sono, non siamo refrattari e impermeabili a cambi di opinione.
Ma occorre puntellare un “non è vero” o un “quando mai” con prove e quanto meno delle spiegazioni.
Ripeto a questo punto un pensiero mio e spero ancora di tutti.
Non sto, non stiamo puntando il dito.
Non c’è un colpevole o un burattinaio.
La canoa polo non è il calcio.
Nessuno ha interesse a rompere il giocattolo.

Mi rivolgo agli arbitri se leggeranno mai queste righe.
Quando il buon senso, la ragione, sono al centro di un pensiero, non c’è polemica che tenga.
A Salerno, durante il torneo di A1, per quanto costretti a giocare la Domenica una partita che si sarebbe potuta anticipare al Sabato, abbiamo capito tutti, che stanchi come giocatori e gli staff, lo erano anche gli arbitri.
Nessun interesse può essere mercanteggiato o anteposto se di base c’è la ragione e il buon senso.
Può non piacere a caldo, ma è così!
Siamo tutti dalla stessa parte.

Mi rivolgo, se mai leggeranno queste righe, anche agli amici Catanesi.
Abbiamo imparato a conoscerci torneo dopo torneo, un’occasione dopo l’altra.
Da parte mia, e mi gioco il jolly, anche da parte di tutti, c’è solo massima stima e indiscutibile apprezzamento.
Sicura ammirazione e qualche volta sana invidia.
L’ultima delle intenzioni è quella di gettare ombre o sminuire i meriti.
Elenco i fatti.
E siamo amareggiati.
Questo si.
Molto amareggiati.
A parti invertite lo sareste come noi.

Tutto quadra, tranne la statistica.
Una monetina lanciata non cade sempre, sempre, sulla stessa faccia.

Tra i tanti che potrei menzionare, e passo volentieri ad altro, questa volta mi fa piacere ringraziare di cuore Peppe Schiano e le sue splendide videocronache, tecnicamente ineccepibili.
Ci ha fatto sentire “della trasferta”. Ci ha fatto sentire il calore dei tifosi e degli amici (Antonio!) che spronavano i compagni…
Quando si capirà che la cosa deve essere “imposta” per legge, immagino il grandioso salto in avanti di questo sport. Sono anni che lo diciamo.
Pare che non ci sia peggior sordo di chi non vuol sentire.
Del Coach e dei magnifici supporter al seguito, finirei solo per ripetermi. Fantastici e meravigliosi.
Come sempre.
Che mondo sarebbe senza la famiglia CCNA?
Qualcuno se lo dovrebbe cominciare a chiedere, ora, prima che sia troppo tardi.
Bravi tutti ragazzi. Orgogliosi di voi!
Grazie a tutti.
Forza CCNA sempre!

Gino Illiano

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